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domenica 10 febbraio 2013

regole alimentari sane

regole salute
regole salute

 


come mangiare sano

Per preparare una corretta alimentazione personalizzata occorre per forza di cose partire da una accurata "intervista" con il soggetto per raccogliere tutte le informazioni necessarie.
Non sono molte, ma vanno raccolte con cura:



a) Profilo alimentare della persona = l'alimentazione abituale del soggetto (cibi preferiti e cibi evitati, con relative motivazioni; come vengono ripartiti i pasti; uso di eventuali integratori; ecc.)

b) attività quotidiana = impegni di studio o di lavoro, con particolare attenzione alla loro regolarità ed alla loro intensità; frequenza di allenamento, sia come numero di sedute settimanali che come ore medie durata; intensità delle sedute di allenamento e degli impegni competitivi.

Vediamo quindi passo passo come procedere.


a1) Profilo alimentare della persona

È preferibile predisporre un questionario da compilare, per evitare dimenticanze e per costringere il soggetto a riflettere sulle risposte, poiché resteranno ben documentate. Un esempio di questionario per la raccolta della storia nello sportivo può essere così strutturata:

Creare una tabella, con scritto in alto su una colonna dopo l'altra queste voci:

Ora da 0 a 23:59; Alimentazione; Attività; Integrazione.


Il questionario andrà impostato elencando per gruppi alimentari i principali alimenti ed invitando il soggetto a specificare la frequenza per ogni alimento con cui abitualmente lo assume:

- tutti i giorni
- quasi tutti i giorni
- 2 o 3 volte a settimana
- almeno una volta a settimana
- almeno una volta al mese
- raramente
- mai.

Quando il soggetto risponde "mai" è necessario approfondire se la mancata assunzione di quell'alimento dipende semplicemente da uno scarso gradimento o da una vera e propria intolleranza alimentare.
Se ad esempio un soggetto non assume latte perché "intollerante", non potrà assumere neppure i suoi derivati (yogurt e formaggi), mentre viceversa se evita il latte ma assume yogurt e formaggi, potrebbe tranquillamente assumere anche il latte (e quindi in quest'ultimo caso l'alimento "non tollerato", se importante come lo è il latte, potrebbe essere inserito nel programma alimentare).

Per quanto riguarda la ripartizione dei pasti si deve richiedere non solo con che frequenza vengono assunti, ma anche in quali quantità. In particolare il discorso "quantità" va approfondito nel colloquio perché esistono notevoli differenze individuali nel considerare un pasto leggero o abbondante.

Queste informazioni servono tuttavia per valutare la correttezza o meno delle abitudini alimentari del soggetto, quindi la necessità di reimpostare completamente tali abitudini o viceversa limitarsi a correggere qualità o ripartizione dei cibi.
È ovvio che che nel primo caso il soggetto dovrà anche essere accuratamente informato sugli "errori" alimentari da lui commessi e sulla necessità di correzione, lavoro che richiederà ovviamente maggior tempo per poter dare i suoi frutti, ma grazie al quale spesso i risultati sono più evidenti.

Gli errori più frequenti nell'alimentazione sono la scarsa assunzione di frutta e verdura, il non alimentarsi sufficentemente al mattino, il non assumere adeguatamente acqua e liquidi in generale, l'assunzione di pasti ricchi in proteine e/o grassi prima di un impegno fisico.



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